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Pignon, Edouard.

Pittore francese. Nato da una famiglia di minatori originaria del Pas-de-Calais, prima di dedicarsi alla pittura lavorò come muratore, operaio e litografo. Trasferitosi a Parigi nel 1927 iniziò gli studi di pittura e nel 1934 partecipò alla mostra dell'Associazione degli artisti e scrittori rivoluzionari. Nel 1936 conobbe Picasso, che ebbe una grande influenza sul suo lavoro, insieme a Léger e agli espressionisti. Prese parte al Salon de la Libération e concorse alla fondazione del Salon de Mai. Nel 1951 vinse il primo premio alla Biennale di San Paolo. Le sue prime opere testimoniano il grande impegno sociale di P. che predilesse soggetti tratti dal mondo degli operai e dei minatori (L'operaio morto, 1936, Parigi, Musée National d'Art Moderne). Successivamente si dedicò anche alla realizzazione di nature morte e ritratti (Catalana su fondo blu, 1946, Parigi, Musée National d'Art Moderne). Le opere degli anni Sessanta sono invece caratterizzate dall'accordo o dal contrasto dei colori e si ispirano alla realtà oggettiva che viene restituita nel quadro con grande intensità espressiva, come avviene per esempio nelle serie Combattimenti di galli (1958-61), Battaglie (1963-65) e Tuffatori (1965-66). Collaboratore del Teatro nazionale popolare, firmò scenografie di altissima qualità artistica (Shéhérazade di J. Supervielle, Madre coraggio e i suoi figli di B. Brecht, Con l'amore non si scherza di A. de Musset). Si dedicò anche alla ceramica realizzando pezzi pregevoli. Le sue idee e riflessioni sull'arte sono state pubblicate nel 1966 nel volume La ricerca della realtà (Bully-Les-Mines, Pas-de-Calais 1905 - Parigi 1993).